primo maggio by Edmondo De Amicis

primo maggio by Edmondo De Amicis

autore:Edmondo De Amicis [Amicis, Edmondo De]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: letteratura italiana
pubblicato: 2010-10-11T20:21:08+00:00


Primo Maggio

Edmondo De Amicis

Ma come! Con tutte le sue idee d'eguaglianza, gli offendeva l'orgoglio a quel modo il pensiero che il suo successore fosse un operaio, — ed era un bel giovane, culto e di bei modi —, e la scelta della signora gli pareva un così gran vituperio? E perché mai? Eran dunque così vivi ancora nell'animo suo i pregiudizi e le borie del borghese? E non sarebbe riuscito mai a liberarsene, a esser logico, a sentire come pensava? Eppure, gli durò così vivo il risentimento dell'orgoglio che, per quietarlo, si afferrò alla speranza che il suo sospetto fosse infondato, e, preso un pretesto qualsiasi, andò al più presto in casa Luzzi, al fine di rassicurarsi. Trovata la signora sola per un momento, tagliò d'un colpo il primo discorso, e le domandò a bassa voce, fissandola: — Come mai suo marito ha preso per traduttore un socialista?

La signora ebbe quell'istantaneo dilatamento degli occhi che è proprio delle persone colte in fallo. Poi rispose con franchezza: — Ma non lo sa. Glie l'ha proposto un impiegato dell'ufficio: non l'aveva mai inteso nominare. Non lo terrebbe un minuto se lo sapesse.

Disse però questo con quel sorriso singolare ch'egli aveva già notato in lei altre volte, quando parlava delle idee di suo marito.

— E perché lei non glie lo dice? — domandò Alberto.

— Perché in quest'affare io non c'entro.

— Mi può giurare che non c'entra per nulla?

— Ma, signor Alberto —, rispose la signora con certa severità amorevole — con che diritto mi chiede dei giuramenti?

Alberto guardò quegli occhi neri e quel neo graziosissimo; gli sorsero in mente dei ricordi, gli balzaron davanti delle immagini: fu un momento incerto tra il darle un bacio nel collo e dirle un'impertinenza sul viso. Gli scappò l'impertinenza.

— Ora dunque —, le disse — lei ha delle idee più avanzate di me: è per la socializzazione della donna.

Si morse subito le labbra, sentendo d'aver detto troppo. Ma invece delle parole sdegnose che s'aspettava, quella gli disse piano, con accento di affettuoso rimprovero: — Oh Alberto... questo non è generoso.

Quell'umile dolcezza gli toccò il cuore: si pentì ed ebbe pietà di lei: gli parve buona, e più bella. Guardò intorno, se non venisse nessuno, e poi le disse a bassa voce, caldamente: — Ritorni al socialismo di prima.

Essa rispose un «no» argentino e netto come il suono d'un tasto di pianoforte percosso, e soggiunse sorridendo, con uno sguardo molto espressivo: — Non son comunista.

Un colpo di tosse del signor Luzzi, che strascicava i piedi nella stanza accanto, troncò la conversazione. E Alberto restò per tutto quel giorno con la bocca amara. Ma si consolò poi facilmente, proponendosi di fare oggetto d'uno studio ameno e tranquillo la successione delle cascatelle che la signora avrebbe continuato a fare, senza dubbio, giù per la scala rivoluzionaria, con la vaga speranza di vederla finire un giorno in qualche scandalo aperto, che sarebbe stato una giusta vendetta presa dal socialismo sul marito che gli faceva la peggior delle ingiurie: quella di negar che esistesse.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.